Il Pensiero Creativo

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Il Pensiero creativo

di Manuela Paselli

È possibile pensare l’impensabile?

Si, ma non basta volerlo …

Dal libro “A me gli occhi. Come catturare e mantenere l’attenzione e la partecipazione a km di distanza… o a 20 cm di vicinanza!” di  Manuela Paselli, ED Wordmage.

Per immaginare il nuovo o il diverso, è necessario essere consapevoli di ciò che riteniamo vero, giusto, normale. In questo senso il pensiero critico e il pensiero creativo sono due elementi strettamente connessi tra di loro. De Bono (“Creatività e pensiero laterale”, Edward De Bono, Bur Rizzoli, 2016) sostiene che il pensiero verticale (nel nostro modello parte del pensiero critico), è quel pensiero che ci consente di tradurre le idee originali e nuove generate dal pensiero laterale (parte del pensiero creativo) in modelli solidi, logici, concettuali. Il pensiero laterale ha lo scopo di aiutarci ad andare oltre il conosciuto: ovvero a mettere in discussione modelli, schemi, credenze presenti nel nostro modo abituale di percepire, immagazzinare informazioni, trovare soluzioni, prendere decisioni.

Il pensiero creativo è un pensiero originale che attiva un processo di continuo rinnovamento delle conoscenze creando nuove connessioni, pensieri indipendenti e nuovi valori. Utilizzare e allenare consapevolmente il proprio pensiero creativo consente di osservare con curiosità ciò che ci circonda (per vedere oltre a quello che già conosciamo), esplorare i dettagli, immaginare il nuovo e sondare le possibilità. Ci consente anche di trovare modi nuovi di portare a terra dei valori che riteniamo fondamentali così da non rinunciare a quello che deve esserci in una organizzazione e nei processi di innovazione.

Così se il pensiero critico ci consente di avere consapevolezza dei modelli mentali che abbiamo, il pensiero creativo ci consente di andare oltre, dandoci l’opportunità di trovare soluzioni nuove e/o alternative quando ne sentiamo la necessità o il mondo esterno a noi ce lo richiede o impone.

Basta volerlo?

Quello che sappiamo è che non basta desiderare di trovare nuove soluzioni o dirsi: “Come posso fare le cose diversamente?” quando ci viene proposta una sfida o un cambiamento. Il pensiero creativo è un pensiero che si nutre di quotidianità, di emozioni piacevoli, di sistemi motivazionali e … di buon sonno. Attraverso l’analisi dei principali modelli teorici su creatività e processo creativo, abbiamo sviluppato un modello pratico di allenamento del pensiero creativo che pone l’attenzione su alcuni aspetti fondamentali: condizioni necessarie, ruolo del pensiero creativo nel processo, collegamento tra processo creativo e sistemi affettivi, armonico equilibrio tra caos e metodo, apertura e convergenza, ruolo dell’intuizione. L’obiettivo di questo modello è di rendere il pensiero e il processo creativo pratici e quotidiani.

Abbiamo individuato 3 fasi con cui declinare il processo creativo:

La FASE GENERATIVA è la parte del processo che consente di creare le condizioni perché si possa immaginare il nuovo. Lo stupore, la curiosità insaziabile e l’ampiezza e varietà degli interessi sono ingredienti fondamentali di questa fase del pensiero creativo. Il pensiero creativo porta infatti a osservare con curiosità ciò che ci circonda, esplorare i dettagli, immaginare il nuovo. Questo atteggiamento curioso si esprime e si può applicare a tutti gli ambiti di vita e diventa un modo di approcciare la realtà.

  1. Cosa fai nella vita per allenare questa fase?
  2. Quali passioni hai?

Quanto tempo dedichi ad attività diverse e nuove?

La FASE DIVERGENTE è la parte del processo che consente di esplorare e individuare alternative possibili e combinazioni tra idee, azioni, oggetti, cose … già esistenti. In questa fase entra in gioco il pensiero divergente o laterale, che consente l’individuazione di alternative.

  • Quanto ti alleni a trovare alternative?
  • Fai le cose in modo diverso?
  • Hai mai pensato a come faresti una cosa se “fossi un bambino di 10 anni”, “un alieno”,     “un animale”, “avessi poteri speciali”, “avessi tutte le risorse illimitate”?

La fase generativa e divergente sono le fasi del pensiero creativo, un campo espressivo in cui possiamo allenare la nostra capacità di immaginare il nuovo e individuare alternative possibili.

L’inconscio ha un ruolo molto importante nella nascita delle idee, ma vanno create le condizioni giuste perché ciò accada. Le fasi generative e divergenti che si concretizzano e si alimentano nell’allenarsi, fare esperienze diverse, contaminare le conoscenze, studiare, esplorare, riflettere, sono condizioni fondamentali. Questo spazio consente l’illuminazione, l’intuizione, l’eureka!

Il processo creativo ha un terzo e importantissimo step, che è la FASE ATTUATIVA. Questa parte permette di tradurre le idee originali in piani, programmi, prodotti finali, innovazioni e azioni concrete, valutando vantaggi e svantaggi possibili, sorprese, esiti inaspettati rispetto all’idea originale.

E qui comincia il divertimento! Quante occasioni hai nella vita di tutti i giorni per allenare il tuo pensiero creativo? Se la prima risposta che ti viene in mente è “non ho tempo” attenzione che questo è un vero e proprio pensiero Killer.

Qui non si stratta di avere tempo, ma di come riempire un tempo a disposizione per fare cose nuove, allenare l’osservazione e l’immaginazione … così da avere nuove soluzioni quando le sfide della professione si presenteranno.